Dove sorsero le prime case popolari ora nascono gli alloggi del nuovo millennio

Sta per essere ultimato l’edificio di edilizia residenziale pubblica che sorge all’angolo tra le vie Serra e Albani, in Bolognina, a due passi dal centro storico, proprio nel punto in cui oltre cent’anni fa vennero costruite le prime case popolari di Bologna. E’ proprio qui, infatti, che è iniziata la lunghissima storia dell’edilizia residenziale cittadina, a seguito della nascita – nel 1906 – dello Iacp, l’Istituto autonomo case popolari predecessore dell’attuale Acer. Un’istituzione frutto dell’ingegno, visionario ma concreto, di sindaci come Giuseppe Tanari e poi come Francesco Zanardi, ricordato come il “sindaco del pane”, ma anche della casa.
Al posto dell’edificio quasi concluso fino a poco prima del Covid c’era un buco, una voragine di detriti su cui si erano fatte strada le sterpaglie nel corso di tre decenni. Quando finalmente è stato dato il via ai lavori per la costruzione di un nuovo edificio, ci sono stati rallentamenti dovuti all’attenzione che Acer riserva alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose. Questo cantiere è diventato, infatti, anche il simbolo della lotta contro la corruzione condotta dall’Azienda Casa in quanto l’amministratore dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto nel 2017 era stato poco dopo raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare nell’ambito di un’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e quindi Acer aveva subito rescisso il contratto e ne aveva stipulato uno con la società classificatasi seconda nella graduatoria di merito.
A seguito del ricorso fatto della società esclusa, benché già raggiunta da due interdittive antimafia, Acer ha ottenuto ragione prima dal Tar della Campania e poi dal Consiglio di Stato, che hanno sancito la correttezza dell’operato dell’Azienda Casa nell’attività di prevenzione della corruzione e delle infiltrazioni mafiose. Una sentenza che ha fatto scuola, quella del Consiglio di Stato, perché per la prima volta ha sancito che scopo primario delle disposizioni in materia di codice degli appalti e leggi antimafia è di prevenire i rischi e non di sanzionare eventuali condotte illecite, di competenza della giustizia penale. Correttamente, quindi, Acer Bologna ha interrotto i rapporti nel momento in cui la società appaltatrice è finita sotto indagine, a prescindere da quella che sarebbe poi stato il giudizio penale, con il solo fine di evitare che un ente pubblico si trovasse ad avere rapporti con soggetti la cui posizione sul mercato risulti alterata da influenze da parte del crimine organizzato. Una sentenza di cui siamo orgogliosi.

Nelle immagini qui sotto l’area compresa tra le vie Serra e Albani prima e dopo la realizzazione del nuovo edificio di alloggi popolari.

 


Prevenire la muffa in casa in cinque mosse

Con l’arrivo della stagione più umida e fredda si ripresenta il problema della muffa che “fiorisce” sulle pareti di casa, specie se non si adotta qualche piccolo accorgimento di igiene domestica.

In questo video vi diamo cinque semplici consigli per evitare la formazione di muffe sulle pareti.

 


La gestione “sociale” degli alloggi di edilizia residenziale pubblica

Manutenere, accrescere e migliorare un ingente patrimonio abitativo al servizio di fasce di popolazione maggiormente esposte a condizioni di fragilità rappresenta un impegno che non può essere trattato unicamente con gli strumenti dell’ordinaria amministrazione. Per questo nascono le progettualità con finalità sociali che compongono il caleidoscopio di iniziative del settore “ACER Sociale”.
Queste progettualità di “abitare sociale” vengono realizzate solitamente in collaborazione con il Comune di Bologna e altri Comuni della Città Metropolitana, i Quartieri cittadini, altri soggetti pubblici e privati interessati a valorizzare la qualità dell’abitare e delle relazioni nei contesti di edilizia pubblica.
Le politiche abitative e politiche sociali sono parte di un sistema integrato di welfare comunitario e vanno analizzate di concerto in modo da migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel suo complesso, anche introducendo elementi innovativi, proprio a partire dai servizi abitativi che devono operare in maniera integrata con il sistema dei servizi sociali e sanitari territoriali. Il programma “Microaree per la promozione della salute” che vede la collaborazione di ACER Bologna con Comune di Bologna e ASL della Città di Bologna va esattamente in questa direzione.
Il ruolo dell’ACER di Bologna evolve sempre più verso il modello del “gestore sociale” (mediazione sociale, progetti di integrazione, casa e disabilità, azioni per l’ageing in place e l’accompagnamento sociale all’abitare, azioni di pedagogia dell’abitare). Non è sufficiente offrire un alloggio, come il periodo di emergenza sanitaria ha dimostrato, ma è necessario creare le condizioni per una reale coesione sociale e per servizi di prossimità soprattutto rivolti alle categorie di inquilini più fragili, tra cui gli anziani e le persone disabili.

La fragilità demografica o sociale dei nuclei spinge nella direzione di una maggiore attenzione agli aspetti sociali. A livello metropolitano, il 18,6% degli assegnatari vive all’interno di nuclei in cui sono presenti anziani ultra-80enni senza assistenza, mentre il 13% in nuclei con componenti seguiti dai servizi sociali. Circa l’1% dei nuclei assegnatari presenta entrambi i fenomeni. Il fenomeno degli anziani ultra-80enni senza assistenza ha maggiore incidenza nel comune capoluogo e nei comuni di prima cintura, dove la quota sul totale dei nuclei residenti tocca il 19-20%, ovvero sostanzialmente 1 nucleo su 5.
Le attività ad alto valore “sociale”, realizzate nei diversi comparti di edilizia residenziale pubblica e sociale sono complesse e articolate : la tutela e cura degli spazi comuni; la mediazione sociale, culturale e dei conflitti; la promozione/attivazione di percorsi di protagonismo degli abitanti; il sostegno e supporto alla popolazione più anziana e/o a nuclei mono genitoriali attraverso progettualità mirate all’integrazione e alla creazione di reti di aiuto e mutuo aiuto; la promozione della responsabilizzazione e delle capacità da parte degli abitanti di avviare e mantenere nel tempo attività di referente condominiale, anche nella forma collettiva del Comitato di residenti.
Nell’ambito delle attività di “ACER Sociale” assume una rilevanza fondamentale il tema della comunicazione pubblica e sociale. Acer Bologna deve trasmettere contenuti tecnici complessi a un pubblico eterogeneo che molto spesso non dispone di strumenti culturali adeguati a decodificarli. Per questo continuiamo a prestare molta attenzione alla costruzione di campagne formative e informative per indurre o dissuadere determinati tipi di comportamenti connessi all’abitare sociale. Quando è possibile e tecnicamente fattibile ACER Bologna dà voce agli abitanti. Lavoriamo alla produzione non solo di video–tutorial per la formazione ma anche di contenuti multimediali basati sulle testimonianze e sui racconti di chi abita all’interno dei fabbricati di edilizia pubblica.