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La gestione “sociale” degli alloggi di edilizia residenziale pubblica
Manutenere, accrescere e migliorare un ingente patrimonio abitativo al servizio di fasce di popolazione maggiormente esposte a condizioni di fragilità rappresenta un impegno che non può essere trattato unicamente con gli strumenti dell’ordinaria amministrazione. Per questo nascono le progettualità con finalità sociali che compongono il caleidoscopio di iniziative del settore “ACER Sociale”.
Queste progettualità di “abitare sociale” vengono realizzate solitamente in collaborazione con il Comune di Bologna e altri Comuni della Città Metropolitana, i Quartieri cittadini, altri soggetti pubblici e privati interessati a valorizzare la qualità dell’abitare e delle relazioni nei contesti di edilizia pubblica.
Le politiche abitative e politiche sociali sono parte di un sistema integrato di welfare comunitario e vanno analizzate di concerto in modo da migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel suo complesso, anche introducendo elementi innovativi, proprio a partire dai servizi abitativi che devono operare in maniera integrata con il sistema dei servizi sociali e sanitari territoriali. Il programma “Microaree per la promozione della salute” che vede la collaborazione di ACER Bologna con Comune di Bologna e ASL della Città di Bologna va esattamente in questa direzione.
Il ruolo dell’ACER di Bologna evolve sempre più verso il modello del “gestore sociale” (mediazione sociale, progetti di integrazione, casa e disabilità, azioni per l’ageing in place e l’accompagnamento sociale all’abitare, azioni di pedagogia dell’abitare). Non è sufficiente offrire un alloggio, come il periodo di emergenza sanitaria ha dimostrato, ma è necessario creare le condizioni per una reale coesione sociale e per servizi di prossimità soprattutto rivolti alle categorie di inquilini più fragili, tra cui gli anziani e le persone disabili.
La fragilità demografica o sociale dei nuclei spinge nella direzione di una maggiore attenzione agli aspetti sociali. A livello metropolitano, il 18,6% degli assegnatari vive all’interno di nuclei in cui sono presenti anziani ultra-80enni senza assistenza, mentre il 13% in nuclei con componenti seguiti dai servizi sociali. Circa l’1% dei nuclei assegnatari presenta entrambi i fenomeni. Il fenomeno degli anziani ultra-80enni senza assistenza ha maggiore incidenza nel comune capoluogo e nei comuni di prima cintura, dove la quota sul totale dei nuclei residenti tocca il 19-20%, ovvero sostanzialmente 1 nucleo su 5.
Le attività ad alto valore “sociale”, realizzate nei diversi comparti di edilizia residenziale pubblica e sociale sono complesse e articolate : la tutela e cura degli spazi comuni; la mediazione sociale, culturale e dei conflitti; la promozione/attivazione di percorsi di protagonismo degli abitanti; il sostegno e supporto alla popolazione più anziana e/o a nuclei mono genitoriali attraverso progettualità mirate all’integrazione e alla creazione di reti di aiuto e mutuo aiuto; la promozione della responsabilizzazione e delle capacità da parte degli abitanti di avviare e mantenere nel tempo attività di referente condominiale, anche nella forma collettiva del Comitato di residenti.
Nell’ambito delle attività di “ACER Sociale” assume una rilevanza fondamentale il tema della comunicazione pubblica e sociale. Acer Bologna deve trasmettere contenuti tecnici complessi a un pubblico eterogeneo che molto spesso non dispone di strumenti culturali adeguati a decodificarli. Per questo continuiamo a prestare molta attenzione alla costruzione di campagne formative e informative per indurre o dissuadere determinati tipi di comportamenti connessi all’abitare sociale. Quando è possibile e tecnicamente fattibile ACER Bologna dà voce agli abitanti. Lavoriamo alla produzione non solo di video–tutorial per la formazione ma anche di contenuti multimediali basati sulle testimonianze e sui racconti di chi abita all’interno dei fabbricati di edilizia pubblica.