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L’arte che unisce: il murale di via Fioravanti
Nel cuore del quartiere Navile, tra le strade che raccontano storie di comunità e cambiamento, un’opera d’arte ha lasciato il segno: il murale di Gianluca Cresciani in via Aristotile Fioravanti, all’angolo con via Tibaldi. Presto, questo dipinto murale verrà sostituito, ma il suo significato e il suo valore restano impressi nella memoria del territorio.
L’opera si sviluppa attorno alla rappresentazione di un albero, metafora delle connessioni e delle relazioni che legano individui e comunità. Le sue ramificazioni, le foglie e i frutti rappresentano l’intreccio di esperienze e la costruzione di legami all’interno di una dinamica partecipativa, che si ispira al concetto di “CO.LAB.ORA”. Un’idea che affonda le radici nei principi della collaborazione e dello sviluppo sostenibile, guardando agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il murale è attraversato da poligoni esagonali, ognuno dei quali reca iscrizioni legate ai 17 obiettivi per la sostenibilità, richiamando il concetto di unione nella differenza e l’importanza di un approccio collettivo alla crescita e al cambiamento.
Più di un semplice dipinto, il murale di Cresciani ha incarnato un valore educativo e civico, unendo elementi della tradizione artistica, come la “grottesca latina” e la “moresca orientale”, con un’estetica contemporanea. In questa sintesi visiva, l’opera ha rappresentato un omaggio alla bellezza, ma anche un impegno concreto per il territorio e le sue aspirazioni verso un futuro sostenibile.
Realizzato grazie all’impegno di numerose realtà locali, tra cui I Love Bolognina, Bolognina2000, Auser Bologna e Acer Bologna, il murale è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra cittadini, istituzioni e commercianti. Un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato, che ha dato vita a un’opera sentita e condivisa, nel segno della street art postvandalica e della valorizzazione urbana.
Ora, il murale lascerà spazio a un’opera dedicata a Lucio Dalla, ma il suo significato non verrà dimenticato. Resta l’importanza del messaggio: l’impegno per la sostenibilità, la volontà di costruire un tessuto urbano e sociale più inclusivo. La memoria dell’opera di Cresciani continua a vivere nella consapevolezza di chi l’ha vista, apprezzata e vissuta come parte del proprio quartiere.
L’arte urbana, in continuo mutamento, riflette le trasformazioni della città e delle sue comunità. E se ogni dipinto murale ha il suo tempo, il segno che lascia può essere eterno.